Pnrr: salta, al momento, il decreto legge P.a.
Ma senza un piano di assunzioni e adeguati investimenti per
il personale, gli obiettivi non potranno essere raggiunti
Pare certo che il Decreto Legge sulla PA che era stato preannunciato in approvazione nel Consiglio di Ministri di domani verrà rinviato.
Le motivazioni risiederebbero nella difficoltà di far quadrare i conti rispetto alle richieste di assunzioni e alle modifiche organizzative provenienti da più parti, e che non avrebbero avuto, secondo il MEF, la necessaria copertura economica.
Come FLP abbiamo una valutazione più che critica rispetto all’approccio del Governo nel predisporre tale Decreto, su cui lavorano da più di un mese e su cui si registrano i ritardi già manifestatisi in sede di predisposizione del DL PNRR di febbraio; per l’accavallarsi delle norme proposte senza un vero livello di coordinamento e indirizzo, per la tentazione di inserirvi incomprensibili norme ad personam, e soprattutto per la mancata attivazione di un preventivo confronto con le OO.SS. che sulle questioni degli organici, del funzionamento delle Amministrazioni e sulle misure necessarie per aumentare efficacia ed efficienza delle PA per realizzare gli obiettivi ambiziosi del PNRR, non solo hanno pieno titolo, ma ne sanno certamente di più di molti improvvisati tecnici.
Ma questo però non ci fa essere meno preoccupati perché le motivazioni di cassa che ancora una volta vengono poste sono inaccettabili, a fronte di decine di milioni di euro investiti con il PNRR per iniziative assolutamente discutibili, spesso sovrastrutturali e/o sovradimensionate, che molto poco hanno a che fare con la ripresa e lo sviluppo economico del nostro Paese, e che vengono privilegiate rispetto ad asset fondamentali quali quelli della tenuta e del rilancio delle nostre Pubbliche Amministrazioni, presidio dello Stato e strumento decisivo per la realizzazione di tutti i progetti finanziati dall’Unione Europea.
Ecco il perché per la FLP, oggi più di ieri, dopo anni di mancato turn over e di tagli alle PA è indispensabile un intervento organico che rilanci in modo significativo le assunzioni e le stabilizzazioni del personale precario, che ridefinisca gli organici in molti casi dimezzati in questi anni rispetto alle reali necessità, e che investa sulla valorizzazione del personale, sui percorsi di carriera, sul riconoscimento professionale e sulla formazione diffusa e permanente.
E se c’è da orientare diversamente alcuni degli obiettivi a suo tempo formulati, e che non solo appaiono sfasati rispetto alle necessità reali del Paese, ma anche difficilmente raggiungibili, specie se si continua a disinvestire sulle nostre Amministrazioni, lo si faccia, e pure subito.
Per tali motivi continueremo la nostra azione con la riproposizione puntuale delle nostre specifiche proposte su organici, assunzioni, stabilizzazioni, riorganizzazioni, ordinamento professionale, e non certamente da ultimo l’apertura del negoziato per il rinnovo dei contratti scaduti, già ampiamente presentate al Governo e ai singoli Ministri nei giorni scorsi, affinché non si perda un’importante occasione, evitando nel contempo però l’approvazione dell’ennesimo provvedimento disorganico, insufficiente, o di nicchia.