Dopo l’incontro del 6 agosto scorso, il prossimo 2 settembre
riprende il confronto con la Ministra Dadone
Riprenderà il 2 settembre, con un calendario che prevede già ulteriori riunioni previste per il 9 e il 16 settembre, il confronto avviato dalla Ministra Dadone con le Confederazioni del pubblico impiego sul lavoro agile e sulla sua articolazione a regime.
E’ quanto emerso al termine della riunione tenutasi lo scorso 6 agosto in videoconferenza con Palazzo Vidoni, che è stata l’occasione per definire il percorso e mettere sul tavolo le principali questioni aperte.
Diciamo subito che abbiamo apprezzato il metodo e anche la volontà della Ministra di non vedere disperso il patrimonio di esperienze che in questi mesi, pur nella situazione emergenziale, e con metodiche che giocoforza assomigliavano più ad un lavoro da remoto che ad un vero lavoro agile, hanno permesso comunque di verificare le grandi possibilità di innovazione organizzativa, di modernizzazione, di efficienza e di conciliazione vita lavoro che il lavoro agile può offrire.
Specie in una fase in cui, anche per le criticità e la rigidità delle modifiche normative dettate dal comma 263 del Decreto rilancio, molte Amministrazioni stanno facendo sulla materia un ingiustificato dietrofront, pericoloso non solo per la persistenza del forte rischio epidemiologico ancora assolutamente in corso, come dimostrato dall’andamento della curva del contagio a livello internazionale e anche nazionale, ma parimenti inaccettabile sul fronte operativo ed organizzativo.
Intendiamo quindi dare un forte contributo al percorso prospettato, proponendo specifiche soluzioni che dovranno da un lato guidare le scelte normative e regolamentari in materia di nuova organizzazione degli Uffici, di semplificazione organizzativa, di digitalizzazione dei servizi e dei processi, con particolare riferimento alla definizione in ogni Amministrazione dei POLA (Piani Organizzativi per il lavoro agile), e dall’altro concordare gli aspetti precipuamente contrattuali legati al rapporto di lavoro che necessariamente dovranno essere rivisti ed aggiornati.
Articolazione dell’orario di lavoro e diritto alla disconnessione, individuazione del luogo di svolgimento della prestazione e condizioni tecnologiche di base per lavorare (pc, connessione, telefono), salario di produttività, permessi e buoni pasto, sono solamente alcune delle fattispecie che dobbiamo e vogliamo regolamentare.
In quest’ambito abbiamo rappresentato alla Ministra l’esigenza che tali questioni, unitamente alla necessità di definire il nuovo ordinamento professionale, che non può non fare i conti con i diversi livelli di responsabilità richiesti da forme di lavoro caratterizzate da maggiore autonomia, siano inserite all’interno dell’Atto di indirizzo all’Aran che il Governo deve emanare al fine di avviare il percorso per il rinnovo dei contratti scaduti al 31 dicembre 2018.
Perché è di tutta evidenza che la pur importante stagione di innovazione del lavoro agile a regime non può, e non deve, mettere in secondo piano l’urgenza del rinnovo dei contratti, che costituiscono la naturale cornice per riconoscere dal punto di vista economico e professionale l’impegno della lavoratrici e dei lavoratori, accompagnando i processi di innovazione e di modernizzazione delle nostre Amministrazioni.
Infine, oggi più che mai, appare necessario fare il punto sui tempi e sulle modalità di attuazione della norma che dal 15 settembre abroga il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione.
L’ottimismo che ha portato frettolosamente il legislatore a dettare i tempi dei rientri in presenza appare, purtroppo, in queste ore assolutamente fuori luogo e in contrasto con le misure di sicurezza poste in essere dal Governo per contenere i danni della politica del “liberi tutti”.
Si contano a decine gli Uffici chiusi per sanificazione a seguito di casi di positività accertati, e la stessa incertezza sui tempi e le modalità dell’apertura delle scuole impongono, senza ombra di dubbio, un intervento per verificare la rispondenza dell’attuale normativa alla situazione sopravvenuta.
La Segreteria Generale FLP