Il decimo rapporto sul sistema previdenziale italiano
urge separare la spesa assistenziale da quella previdenziale, come chiede CSE FLP.
Giovedì 19 u.s. è stato finalmente avviato, presso il Ministero del Lavoro, il tavolo di confronto con le Parti sociali in merito alla tanto attesa e necessaria riforma del sistema pensionistico, a 12 anni oramai dal varo della legge Fornero. E’ stato un incontro nel quale CSE e FLP, formalmente convocati e presenti a quel tavolo, hanno espresso la loro piena disponibilità a confrontarsi con tutte le Parti interessate sui diversi temi che fanno capo alle ipotesi di riforma, e a tal fine hanno prodotto un documento recante le proprie proposte a carattere generale in tal senso, che è stato allegato al Notiziario FLP n. 3 di pari data.
L’avvio del tavolo di confronto con le Parti sociali è stato preceduto, il giorno prima, dalla pubblicazione del “decimo rapporto sul sistema previdenziale italiano” riferito all’anno 2021, curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali che annualmente sforna una serie di dati che offrono una interessante fotografia dello stato in cui versa la previdenza, e che proviamo qui a sintetizzare.
Nel 2021, i pensionati del nostro Paese sono saliti a 16,099 milioni, con una crescita di 57,5mila unità rispetto all’anno precedente, a fronte di un numero di lavoratori occupati pari a 22,884 milioni unità, che evidenziano un tasso di occupazione pari al 59% e dunque in crescita, dopo il calo, causa Covid, registrato nell’anno precedente (57,1%). Il rapporto tra occupati e pensionati è pari, nel 2021, a 1,42, ma con un trend decisamente orientato verso il basso, al punto che le previsioni parlano di un 1 a 1 verso la metà del secolo in corso, il che conforta l’idea che il nostro sia un Paese che invecchia sempre di più con tutti i riflessi del caso. Degli oltre 16 milioni di pensionati, il 51,8% è costituito da donne, che risultano peraltro destinatarie dell’87% delle pensioni di reversibilità. Il numero totale di pensioni erogate nell’anno 2021 sono state in numero di 22.758.797, quasi 41,5mila in più rispetto al 2020.
Il “Rapporto” in questione, messo a punto sulla base dei bilanci consuntivi degli Enti di Previdenza analizzati, illustra gli andamenti della spesa pensionistica, delle entrate contributive e dei saldi delle differenti gestioni pubbliche e privatizzate che compongono il nostro sistema pensionistico obbligatorio.
La foto conclusiva del “Rapporto” è quella di un sistema previdenziale allo stato ancora in equilibrio, che mostra però un versante critico che potrebbe anche comprometterne in futuro la sostenibilità: la crescita costante della spesa assistenziale ricompresa all’interno del sistema previdenziale. Nel 2021 risultano erogati 4.106.597 trattamenti interamente assistenziali (invalidità civile; accompagnamento; assegni sociali, pensioni di guerra) e ulteriori 7.047.365 prestazioni anche con carattere assistenziale (integrazioni al trattamento minimo; quattordicesime e altre). Su base annua, la crescita media della spesa assistenziale è del 6%, dato tre volte superiore a quello della crescita della spesa pensionistica.
Da qui, la necessità di separare la spesa pensionistica da quella previdenziale che è una delle questioni che abbiamo posto all’attenzione del tavolo di confronto sulla riforma pensionistica, e che, come abbiamo scritto al punto 6 del nostro documento, “è la principale operazione che consente una obiettiva valutazione della spesa pensionistica e l’individuazione di eventuali squilibri anche di prospettiva”.
Sul punto, seguiremo gli sviluppi del confronto tra le Parti e ne daremo conto ai nostri iscritti.
Coordinamento Nazionale CSE FLP Pensionati