Firmato il DPCM sul rientro in presenza negli uffici pubblici
Ora il Ministro Brunetta apra il confronto sul Decreto della Funzione Pubblica che dovrà determinarne le modalità operative e le tempistiche
Il Ministro Brunetta, nel dare notizia dell’avvenuta firma del DPCM 23 settembre 2021, ha preannunciato, come previsto del resto dalla relazione illustrativa, che con successivo Decreto Ministeriale verranno fissate le modalità del rientro.
Su questo diciamo subito che il Ministro non può continuare a sfuggire al confronto con le OO.SS. su una materia così delicata, che ha tanti riflessi sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, tenuto conto dello stato emergenziale ancora in atto.
Prima dell’emanazione del Decreto è necessario, quindi, un vero confronto, del resto da noi richiesto già a partire dal mese di agosto, perché gli aspetti da regolamentare investono direttamente materie negoziali, come la sicurezza, e hanno riflessi rilevanti sulla gestione del rapporto di lavoro.
In ogni caso una cosa è certa: anche in presenza del persistere di inaccettabili comportamenti unilaterali, prima dell’entrata in vigore della norma sui rientri, prevista per il 15 ottobre, vigileremo sul pieno rispetto delle norme sulla sicurezza e chiederemo la conferma e l’implementazione dei Protocolli a suo tempo sottoscritti, Amministrazione per Amministrazione, così come ci batteremo per impedire rientri indiscriminati, senza la necessaria gradualità, che non tengano conto della piena tutela dei lavoratori, a partire da quelli fragili o con particolari condizioni familiari.
Perché le condizioni strutturali di gran parte degli Uffici, il mancato distanziamento, le problematiche legate ai mezzi di trasporto e il mancato obbligo del green pass per tutti coloro che frequentano gli Uffici come utenti, non garantiscono, all’attualità, nonostante l’obbligo del green pass per il personale, adeguate garanzie sul pieno rispetto dei Protocolli sicurezza.
Quanto allo smart working a regime, notiamo nelle affermazioni del Ministro, un seppur timido cambio di rotta, sia nel riconoscimento della validità del lavoro svolto nella fase di emergenza, che come importante opportunità a regime. Anche su questo, a partire dal negoziato in corso in Aran per il rinnovo dei contratti, e alle indicazioni che verranno fornite per la predisposizione dei POLA ai fini del prosieguo del lavoro agile, verificheremo se queste affermazioni sono solo di facciata o se invece saranno praticate in atti e indicazioni concrete all’Organismo negoziale e alle Amministrazioni.
Senza però dare per acquisite o addirittura condivise, come risulta dai comunicati pubblicati sul sito della Funzione Pubblica, posizioni invece ancora oggetto di negoziato in quanto in larga parte inaccettabili, e riduttive del lavoro agile a regime.
La Segreteria Generale