Fine dello Stato di Emergenza
Lavoro Agile : nessun arretramento e piena tutela per i lavoratori fragili
Con l’approssimarsi del 31 marzo 2022, e la cessazione dello stato di emergenza, molti colleghi ci chiedono chiarimenti relativamente a cosa avverrà per il lavoro agile nelle Amministrazioni del comparto.
Ricordiamo che già dal mese di ottobre del 2021, a seguito dell’emanazione del DM Brunetta, il lavoro agile nelle Pubbliche Amministrazione è già regolato in via ordinaria, come confermato dalle Linee guida emanate sulla materia dalla Funzione Pubblica. Norme da noi a suo tempo fortemente contestate, sia perché adottate in una situazione ancora rientrante nello stato di emergenza, e quindi pericolose per la salute dei lavoratori e dei cittadini, sia perché volendo regolare il lavoro agile a regime contenevano alcune limitazioni, chiaramente adottate per limitare il lavoro agile, correlate al principio della prevalenza, anche individuale, del lavoro in presenza rispetto a quello agile.
L’unico elemento collegato alla sopravvenuta emergenza sanitaria di fine anno lo si ritrova nella successiva circolare Brunetta-Orlando nella quale, per il lavoro pubblico, viene previsto un arco temporale di riferimento per il calcolo delle giornate in lavoro agile fruibile, su base plurimensile, sempre però nel rispetto del principio della prevalenza del lavoro in presenza complessivo.
Questo comporta, è bene ribadirlo, che nessuna modifica interviene a partire dal 1 aprile 2022 e che quindi sarebbero del tutto immotivate le iniziative delle Amministrazioni di utilizzare la fine dello stato di emergenza per ridurre surrettiziamente le giornate di lavoro agile ora autorizzate.
Tanto più che tutta la materia del lavoro agile è stata regolata dal nuovo CCNL delle Funzioni centrali e sarebbe assolutamente inaccettabile andare a una nuova regolamentazione che non solo sarebbe penalizzante rispetto ad un quadro normativo che non è modificato, ma addirittura adottata ignorando, o in contrasto, con la nuova disciplina contrattuale di imminente applicazione.
Per quanto concerne i lavoratori fragili il Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi e pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale (D.L. n. 24), a differenza di quanto annunciato e previsto nella bozza entrata in Consiglio dei Ministri, a una prima lettura pare non prevedere alcuna proroga per detti lavoratori, in quanto la previsione di differimento al 30 giugno 2022 prevista nella bozza di DL entrata in Consiglio dei Ministri non è più presente nel testo del decreto pubblicato, circostanza questa che, al momento, elimina la tutela di questi lavoratori a partire dal 1 aprile p.v.
Una decisione, questa del Governo, incomprensibile e inaccettabile, in un momento in cui la situazione sanitaria è ancora caratterizzata di una circolazione molto forte della variante Omicron 2, e il numero dei contagi di nuovo in aumento.
Come FLP, sulla scorta di quanto ottenuto il mese scorso in Parlamento, con l’avvenuta approvazione di un emendamento da noi proposto, che prorogò fino al 31 marzo 2022 le tutele per il personale fragile, ci batteremo perché in sede di conversione in legge del Decreto venga modificata questa iniqua decisione.
In ogni caso siamo impegnati, in ogni Amministrazione del comparto, a garantire da subito la piena tutela a detto personale, utilizzando tutti gli strumenti della contrattazione integrativa, per impedire rientri che possano aggravare tali patologie, garantendo adeguate misure di protezione a chi versa in precarie condizioni di salute.
Una cosa deve essere chiara.
Contrasteremo ogni tentativo pretestuoso di mettere in discussione quanto ottenuto in questi mesi sul lavoro agile e le tentazioni della burocrazia più retriva di azzerare una modalità lavorativa innovativa capace di coniugare efficienza, modernizzazione dei processi, e conciliazione vita lavoro.
Tanto più in un momento come questo in cui convivono una situazione sanitaria ancora preoccupante e gli effetti dell’emergenza energetica causata dal conflitto in corso.
Il lavoro agile, come abbiamo ribadito nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio Draghi, anche in questo caso, nel rispetto della continuità e della qualità dei servizi resi a cittadini e imprese, può permettere sia un notevole risparmio dei costi per gli spostamenti, che un migliore utilizzo delle risorse energetiche disponibili nei settori direttamente collegati alla produzione di beni e servizi, e delle prestazioni essenziali del trasporto pubblico, della sanità e della sicurezza.
La Segreteria Generale FLP