Esiti deludenti dei tavoli tecnici sulle pensioni. E ora la NADEF
Circolare INPS sugli incentivi al posticipo del pensionamento per QUOTA 103
Siamo alla vigilia dell’approvazione, attesa per domani 27 settembre, da parte del Consiglio dei Ministri della NADEF (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza) che fisserà gli indicatori macroeconomici e indicherà i principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica che faranno da cornice al DDL bilancio 2024, manovra che appare molto complessa a causa della esiguità delle risorse.
Tra i principali ambiti di intervento della predetta manovra, ovviamente, anche le scelte in materia di pensioni, preceduti nel corso di queste ultime settimane da confronti tecnici a tema con le Parti sociali.
Dopo i primi due appuntamenti (11 luglio sulla previdenza dei giovani e 26 luglio sulla flessibilità in uscita) di cui abbiamo già riferito nel ns. precedente Notiziario n. 16, risultati entrambi infruttuosi anche per l’assenza di precise proposte della Parte pubblica, se ne sono poi svolti altri due: il primo in data 6 settembre u.s., su “opzione donna” e “pensioni usuranti”, peraltro avvenuto in assenza della stessa Ministra, e il secondo in data 18 settembre u.s. sul tema della previdenza complementare, che però, in entrambe le circostanze, hanno riproposto il copione degli incontri precedenti, con le Parti sociali che hanno rappresentato le loro posizioni peraltro già note, e la Parte Pubblica che si è limitata solo ad ascoltare. Dunque, le risultanze conclusive dei due tavoli tecnici sono apparse parecchio deludenti, anche perché si è persa l’occasione di confrontarsi con le Parti Sociali sulle scelte per le pensioni 2024, atteso che anche per l’anno a venire non sarà possibile realizzare quella riforma della Fornero che è nel programma di Governo.
E allora, in attesa di conoscere le scelte sulle pensioni 2024, la NADEF che domani il Governo approverà dovrebbe indicare le direzioni di marcia e anche le risorse disponibili. Quali allora le ipotesi più attendibili?
In primis, si parla di prorogare per il 2024 sia “quota 103” (uscita anticipata senza penalizzazioni in presenza di 41 anni di servizio e 62 anni di età) che APE social (63 anni di età e 30 anni di contributi per caregiver, disoccupati di lunga durata e persone con disabilità almeno al 74%; 63 anni di età e 36 di contributi per addetti a mansioni gravose, ma a tal riguardo è in campo la nostra proposta di portare a 30 anni i contributi).
Pare ancora in discussione la proposta di prorogare “opzione donna”, in quanto è ancora sul tavolo l’idea di cancellarla e di sostituirla con un una sorta di “APE rosa” quale forma di accompagnamento alla pensione a 62-63 anni di età più gli altri requisiti in vigore per APE Sociale e con ricalcolo contributivo (la nostra idea sarebbe invece quella di una sua proroga con ritorno ai vecchi requisiti (59 anni d’età e 35 di contributi).
Per i giovani (i c.d. “millennials”), nati prima degli anni 2000 e destinati con i requisiti attuali ad andare in pensione a 74/75 anni, l’idea sarebbe quella di incentivare la previdenza complementare, cumulando i versamenti alle varie forme di previdenza per poter maturare i requisiti per la pensione prima di 74/75 anni.
E’ inoltre probabile la riconferma delle pensioni minime a 600 € per gli over 75, come nell’anno in corso, ma senza ulteriori aumenti nel 2024, mentre parrebbe non esserci spazio per rivedere il meccanismo, varato con la legge di bilancio 2023, che ha ridotto sensibilmente, per le pensioni da 2.100 € lorde in su, la percentuale di rivalutazione delle pensioni, abbassando cosi sensibilmente il loro potere di acquisto.
Se queste saranno alla fine le scelte per le pensioni 2024, non potremmo di certo ritenerci soddisfatti.
In attesa delle novità, comunichiamo agli interessati che INPS ha pubblicato la circolare n. 82, qui allegata, che reca istruzioni sull’incentivo al posticipo della pensione per chi ha maturato i requisiti di “quota 103”.
Coordinamento Nazionale CSE FLP Pensionati