Confronto al Ministero della Salute
Sul rinnovo dei CC.CC.NN.LL. sanitá privata
La CSE chiede maggiori risorse per il settoresanitario per sbloccare le trattative
Il 27 gennaio 2025, presso il Ministero della Salute, alla presenza del Ministro Orazio Schillaci e del Capo di Gabinetto Marco Mattei, si è svolta una riunione sul tema e sulle problematiche, anche legate al rinnovo contrattuale, della sanità privata, in particolare di quella convenzionata con il SSN, a cui ha partecipato anche la nostra Confederazione.
In un quadro generale di forti carenze strutturali dell’intero SSN, il settore della Sanità privata ha molteplici criticità, anche in rapporto con il settore pubblico, che l’attuale complessità del sistema della contrattazione (con una miriade di contratti nazionali sottoscritti con diverse associazioni datoriali) non agevola, con i CC.CC.NN.LL. scaduti da anni: il record è quello del CCNL RSA ARES AIOP scaduto da ben 12 anni !
I datori di lavoro non rinnovano i contratti perché lamentano insufficienti risorse aggravate dalla crisi economica, dall’aumento dei costi, e dai ridotti stanziamenti pubblici per le attività in Convenzione, mentre il personale di tale settore, a parità di professione, ha stipendi ben al di sotto dei colleghi del settore pubblico, che già non naviga nell’oro.
Il Ministro Schillaci e il dr. Mattei hanno partecipato al confronto con la parte datoriale informando che, nell’obiettivo di equiparare i contratti privati con quelli pubblici, il Ministero sta lavorando per reperire ulteriori risorse per consentire adeguati aumenti contrattuali per il personale della sanità privata mediante la revisione delle tariffe biennale.
Questa manovra, se attuata, dovrebbe “blindare” una parte delle risorse relative all’aumento delle retribuzioni dei lavoratori delle strutture private accreditate, rendendo più stabile il sistema dei rinnovi. Come CSE riteniamo necessario condizionare l’accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie al puntuale rispetto delle regole in materie di rinnovo dei contratti di lavoro.
Sull’argomento, il Capo di Gabinetto ha preannunciato la riconvocazione del tavolo.
Nel corso del nostro intervento come CSE, abbiamo però colto l’occasione del confronto odierno con il Ministro e con il Capo di Gabinetto per porre un altro paio di questioni che interessano il mondo della Sanità.
Rispetto alle enormi criticità del sistema sanitario pubblico, che sono sotto gli occhi di tutti (forte deficit di risorse in rapporto alle esigenze del settore; notevoli carenze di organico del personale medico e soprattutto infermieristico; ritmi di lavoro massacranti del personale in servizio, peraltro sotto-remunerato; fuga di operatori verso il privato e verso l’estero; offerta di servizi sanitari deficitaria in rapporto alla domanda; liste di attesa assurde; posti letto in costante decrescita; medicina territoriale praticamente cancellata, e si potrebbe continuare a lungo), la CSE ha rappresentato al Ministro e al Capo di Gabinetto come ci si aspettasse dal Governo in sede di manovra 2025 l’assegnazione di maggiori risorse alla Sanità.
Aspettative confermate peraltro dallo stesso Ministro Schillaci che aveva parlato di una disponibilità attesa pari a 4,7 mld di euro, con i quali mettere in cantiere un piano di assunzioni straordinarie di personale medico e infermieristico per circa 30mila unità e varare una importante operazione di defiscalizzazione (flat tax al 15%) dell’indennità di specificità, che avrebbe portato ad aumenti in busta paga calcolati in circa 200 € lordi medi mensili.
E allora appare in tutta evidenza che, in mancanza di una netta inversione di tendenza, i problemi del sistema sanitario pubblico permarranno, anzi verosimilmente si aggraveranno, e per questo CSE ha sollecitato il Governo ad avviare le più adeguate iniziative per irrobustire decisamente il finanziamento 2025 del Fondo sanitario nazionale, al fine di rendere possibili già dal prossimo anno le 30.000 assunzioni e la defiscalizzazione delle indennità.