Comunicato sul Contratto Sanità Pubblica di Comparto, per il rinnovo CCNL 2022/24 – 18.12.24

Il Giorno 18 dicembre si è svolta la nona riunione per il rinnovo del Contratto del triennio 2022/2024.

La trattativa non riesce a fare sostanziali passi avanti a causa degli scarsi finanziamenti messi a disposizione dalla parte datoriale, nonostante la comune richiesta di incrementare le risorse necessarie da parte delle OO.SS., consentendo di sottoscrivere un contratto dignitoso per i lavoratori che operano in sanità, in condizioni di grave carenza di organico in tutte le aree, con bassi salari e carichi di lavoro eccessivi ed estenuanti.

Ma di nuove risorse ancora non c’è traccia, anche se è stata ipotizzata l’intenzione di prevedere finanziamenti aggiuntivi in sede di approvazione della Legge di Bilancio per il 2025.

Da parte dell’Aran sono state presentate alcune modifiche proposte rispetto alla bozza precedente, per cui la discussione si è incentrata sulle novità più rilevanti del nuovo testo portato al tavolo e messo a disposizione delle parti.

In particolare, si è discusso del nuovo articolo con cui si vorrebbe istituire una nuova forma di libera professione riservata alle professioni sanitarie, in aggiunta all’orario di lavoro, quindi da svolgere solo al di fuori del proprio ente e senza prevedere l’istituzione dell’indennità di esclusività, come avviene per la dirigenza. Novità che comunque andrebbe a scadere a fine anno 2025, come previsto dall’art. 13 del DL n. 34/2023.

Si tratta di una proposta respinta da gran parte delle OO.SS., sia perché sembra pensata solo per coprire la persistente carenza di organico sia perché esclude le altre professioni non sanitarie, sia, infine, perché rappresenterebbe una forma di diseguaglianza di genere visto che il settore è composto soprattutto da donne che, loro malgrado, si fanno carico anche del lavoro di cura in famiglia.

È stata respinta anche la proposta dell’ARAN, così come elaborata, sul diritto alla pausa di 10 minuti per il recupero delle energie psicofisiche quando l’orario di lavoro supera le sei ore e diritto alla mensa o al sistema sostitutivo di essa, vale a dire il buono pasto. Secondo la proposta datoriale si garantirebbe il diritto alla mensa solo a coloro che effettuano più di otto ore di lavoro continuative: ipotesi non solo peggiorativa rispetto al testo vigente ma anche in contrasto con la normativa legislativa sull’orario di lavoro nonché in controtendenza rispetto alle sentenze vittoriose sul diritto al ticket dopo 6 ore di lavoro, tra cui quelle ottenute a Roma a seguito di ricorsi patrocinati da CSE Sanità. Inoltre, non è accettabile la previsione che la pausa, se non effettuata, possa essere cumulata con il riposo continuativo di undici ore previsto dalla normativa. Quindi da un lato si cerca di ridurre il numero dei lavoratori aventi diritto alla mensa o ai buoni pasto sostitutivi, dall’altro non si prevede l’aumento del valore del buono pasto, fermo da anni.

Nessuna apertura di Aran, invece sull’aumento delle indennità, sulla riduzione dei tempi di maturazione dei DEP, sull’aumento dell’indennità di base, e via elencando.

Altra questione importante è la previsione del Patrocinio legale in caso di aggressioni, secondo cui l’Azienda o l’Ente è tenuta non solo a garantire la sicurezza del lavoratore nel luogo di lavoro ma, nell’ipotesi di aggressione nei confronti del personale dipendente ad opera di terzi, assume ogni onere di difesa per tutti i gradi del giudizio e può costituirsi parte civile.

Per quanto riguarda i requisiti per l’accesso agli incarichi di funzione della professione degli assistenti sociali, sulla formazione continua e sulla definizione del profilo, al momento nessuna novità, ma su questi temi la CSE sanità continuerà ad insistere per ottenere il giusto riconoscimento di questi professionisti.

Il Presidente Naddeo ha aggiornato la trattativa al 13 e 14 gennaio prossimo, fiducioso che nella prossima Legge di bilancio possano essere previste nuove risorse per il contratto. Verificheremo se il suo ottimismo sarà fondato.

Il Collegio di presidenza

f.to

Elena Izzo Salvatore Poidomani

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