CCNL Funzioni Centrali
La prossima riunione è prevista per il giorno 8 luglio
Prosegue il negoziato, con riunioni a cadenza settimanale, per il rinnovo del CCNL 2019/2021 delle Funzioni Centrali. Nell’ultima riunione, tenutasi giovedì 1 luglio, l’Aran ha presentato nel dettaglio le risorse economiche disponibili che portano ad un incremento del tabellare di 78,39 euro medi lordi mensili con decorrenza 1 gennaio 2021.
Per il 2019 e i 2020 gli incrementi, sulla base degli stanziamenti delle rispettive leggi di bilancio, sono pari rispettivamente a 31,56 (1,3%) e 48,80 (2,01%) euro lordi mensili. Una quota dell’incremento contrattuale, euro 9,82 pari allo 0,56%, sarebbe destinata a stabilizzare il cosiddetto “elemento perequativo”, già percepito da parte del personale del comparto, finanziato provvisoriamente con il CCNL 2016/2018 e la cui erogazione, in attesa del rinnovo del CCNL, è stata confermata per legge, portando l’incremento contrattuale complessivo del tabellare al 4,34%. A questi andrebbero ad aggiungersi, con decorrenza 2021, circa 15 euro lordi medi da destinare all’implementazione dei Fondi risorse decentrate per la contrattazione integrativa.
Come era già noto, e da noi più volte denunciato in occasione della predisposizione delle leggi di bilancio, le risorse stanziate sono del tutto insufficienti, anche se fossero destinate tutte ai cosiddetti incrementi tabellari, e non permettono alcun investimento sul nuovo ordinamento professionale che invece, unitamente alla regolamentazione del lavoro agile e al miglioramento di molti istituti normativi, costituiscono il punto di svolta e il parametro di riferimento per la sottoscrizione di un contratto soddisfacente.
Su questi punti, lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo, intendiamo qualificare e concentrare la nostra azione, convinti che non si debba perdere l’occasione per aumentare i livelli di partecipazione e di confronto sindacale, migliorare gli istituti che tutelano il diritto alla salute e alle cure, ampliare le tutele, rilanciare il lavoro agile come importante strumento di conciliazione vita-lavoro e di miglioramento organizzativo delle nostre Amministrazioni.
Sul lavoro agile la bozza di articolato presentata dall’Aran è ancora insoddisfacente e ne abbiamo chiesto la modifica, con particolare riferimento alle modalità di svolgimento e di articolazione della prestazione lavorativa in modalità agile, alla piena specificazione del diritto alla disconnessione, alla previsione del riconoscimento dei buoni pasto e di ristori connessi ai costi sostenuti, alle dotazioni informatiche e alla tutela assicurativa.
Per quanto concerne il nuovo ordinamento professionale riteniamo che sia giunto il momento di affrontare ed entrare nel merito di tale importante capitolo, senza alcun rinvio, definendone da subito gli ambiti, le aree di inquadramento, l’istituzione dell’area delle elevate professionalità, le modalità di primo inquadramento, il superamento del mansionismo, i criteri e le modalità per i passaggi dentro e tra le aree.
Riteniamo infatti che la definizione dell’ordinamento professionale sia non solo ineludibile, ma costituisca la necessaria cornice di riferimento anche per gli anni a venire, e per i prossimi rinnovi contrattuali (questo di fatto verrà rinnovato alla fine del triennio di applicazione). Tra l’altro molti degli aspetti (profili professionali, passaggi dentro e tra le aree) andranno poi regolati comunque in sede di contrattazione nazionale di Amministrazione.
Quindi, per poterne quantificare i costi contrattuali è necessario prima definirne gli aspetti, altrimenti il tutto si risolve nell’ennesimo escamotage per buttare la palla in calcio d’angolo, non affrontare i problemi e differirne le soluzioni. Esercizio che non ci interessa e che contrasteremo.
La prossima riunione è prevista per il giorno 8 luglio.
La Segreteria Generale