La FLP firma la preintesa
del contratto delle Funzioni Centrali
Una trattativa che ci ha visti assoluti protagonisti fino all’ultimo. Migliorate in extremis le parti sul diritto alla salute e alla sicurezza e quasi raddoppiati i fondi per le carriere. Da oggi si lavora per raggiungere gli obiettivi non ancora realizzati
È stato raggiunto oggi un accordo politico sulla firma del rinnovo contrattuale del Comparto Funzioni Centrali, che si perfezionerà non appena sarà approvata la Legge di Bilancio per il 2022.
Infatti, è lì che sono appostati i fondi per finanziare il nuovo ordinamento professionale, che nell’ultima settimana il Governo ha quasi raddoppiato, come aveva chiesto con forza la FLP.
Le oltre venti sessioni di trattativa, durate mesi, sono state caratterizzate dal ruolo di assoluta protagonista da parte della FLP, che ha portato le proprie idee in un tavolo sindacale che ne era quasi completamente privo, riuscendo a mettere al centro dell’agenda i punti qualificanti della piattaforma presentata ai lavoratori.
Ad esempio, i fondi stanziati inizialmente per l’ordinamento professionale avrebbero permesso soltanto di svuotare la prima area mentre quasi tutta la seconda area sarebbe rimasta al palo, nonostante le mansioni superiori svolte per decenni. Con l’aumento dei fondi in bilancio ottenuti dalla FLP, invece, sarà possibile un’operazione di largo respiro anche per i passaggi dalla seconda alla terza area già in fase di prima applicazione del nuovo contratto.
I miglioramenti delle ultime bozze di contratto chiesti e ottenuti dalla FLP non finiscono qui: abbiamo ottenuto, finalmente, che i malati oncologici, dializzati, di Covid dopo la guarigione e tutti gli altri malati che hanno avuto bisogno di terapie salvavita possano fare i controlli in malattia senza alcuna decurtazione salariale e non gravando sulle proprie ferie, come invece prevedeva il precedente contratto. Era questo uno dei punti che aveva spinto la FLP a non firmare il contratto 2016-2018.
Inoltre, abbiamo ottenuto la piena contrattualizzazione delle materie che riguardano la sicurezza sul lavoro, che l’ARAN aveva cercato di affievolire.
E anche sul lavoro agile, proprio nell’ultima fase siamo riusciti ad ottenere il superamento della fascia di operatività, la definizione della fascia di contattabilità all’interno dell’orario di lavoro e non coincidente con esso e la previsione della corresponsione di specifiche indennità in sede di contrattazione integrativa. Infine vengono implementate altre forme di lavoro a distanza, tra le quali il telelavoro e il co-working.
A questi risultati dell’ultima ora possiamo aggiungere quelli già ottenuti durante il lungo confronto e cioè l’esigibilità della perequazione dei trattamenti economici per l’ex comparto ministeri che, pur previsto dalle norme, rischiava di non essere attuato dal contratto, e l’istituzione della quarta area delle elevate professionalità.
Su questa materia, in particolare, ci siamo dovuti battere contro tutto e tutti perché né l’ARAN né, ancor di più, i sindacati avrebbero voluto istituirla. E teniamo conto che le norme vigenti prevedevano la possibilità, ma non l’obbligo, per la contrattazione di istituire un’area che porta finalmente il lavoro pubblico più vicino a quello privato per la valorizzazione delle professionalità interne. Da 36 anni nel lavoro privato esiste l’area dei quadri – anche lì inizialmente ostacolata dal sindacato tradizionale – mentre nulla di tutto ciò, fino a ieri, esisteva nel pubblico impiego.
Un contratto tutto rose e fiori, dunque? No, tutt’altro. Avremmo preferito che la nostra azione riformatrice fosse ancora più incisiva e per questo continueremo a lavorare sia in contrattazione integrativa che a livello politico per migliorare le condizioni di lavoro e la funzionalità delle pubbliche amministrazioni, soprattutto se voi lavoratori ci darete ancora più fiducia, ad iniziare dal prossimo voto alle elezioni RSU di aprile 2022.
Qualche esempio:
- siamo riusciti ad istituire la quarta area, ma in prima battuta l’area resterà vuota grazie alla pervicacia dell’ARAN e delle altre Organizzazioni Sindacali nel rifiutare qualunque forma di valorizzazione del personale altamente specializzato. Ebbene, la FLP incalzerà le amministrazioni affinché usino le loro capacità assunzionali per iniziare a riempirla il prima possibile.
- le progressioni economiche saranno più difficoltose a causa della carenza di fondi sul nostro salario accessorio? E noi continueremo a fare pressione sul Parlamento perché sia reso realmente esigibile il superamento dei tetti di legge su tutto il salario di produttività;
- Il contratto ha recepito le norme che assegnano almeno il 40 per cento del punteggio per le nuove progressioni economiche alla valutazione dei dirigenti? E la FLP lavorerà affinché i sistemi di valutazione siano trasparenti e responsabilizzino la dirigenza a valutare il personale in base alle competenze e non alla fedeltà;
- Il contratto ha ingessato, almeno in parte, il ricorso allo smart working? E la FLP farà pressione, a cominciare dal giorno successivo alla firma definitiva, per utilizzarlo al massimo possibile giacché una volta firmato il contratto verranno meno le linee guida ministeriali e con esse il principio di prevalenza della prestazione da rendere in presenza.
Insomma, il nostro lavoro non è finito al tavolo di trattativa di primo livello, che per la FLP è solo un passo del lungo cammino che dobbiamo e vogliamo percorrere per ammodernare la macchina amministrativa e valorizzare da tutti i punti di vista il lavoro pubblico.
Con questo spirito in questi mesi non ci siamo accodati al Governo e ai sindacati conservatori, che hanno paura del cambiamento e non hanno fiducia nei lavoratori, e nemmeno fatto solo testimonianza rinunciando a cambiare ciò che si poteva.
Le nostre idee sono sempre state al centro della trattativa, anche quelle che poi non hanno trovato sbocco in modifiche contrattuali. Con il vostro aiuto contiamo di cambiare domani tutto ciò che non siamo riusciti a fare oggi.
perché la FLP è IL sindacato
L’UFFICIO STAMPA