Approvata dal parlamento la legge DI conversione del DL reclutamento
Accolte le proposte FLP in materia di passaggi tra le aree e di primo Inquadramento per il nuovo ordinamento professionale
Spetta ora alla contrattazione rendere concretamente esigibili le norme per cambiare volto alle nostre amministrazioni
Con il voto della Camera, dopo il via libera del Senato, è stata approvata la legge di conversione del Decreto reclutamento (Atto Camera 3243) con alcune modifiche rispetto al testo originario del Decreto legge.
Come è noto, nelle scorse settimane come FLP avevamo proposto una serie di emendamenti al Senato, poi presentati e approvati, che hanno permesso il miglioramento di alcune parti del Decreto; testo approvato dal Senato e rimasto poi inalterato alla Camera.
Preliminarmente è bene ricordare che il DL 80 comunque già accoglieva numerose richieste formulate nei mesi scorsi dalla FLP al Governo in materia di individuazione della nuova Area delle elevate professionalità, della riattivazione dei passaggi tra le aree, a regime, con una percentuale di posti riservata fino al 50%, dell’accesso alla dirigenza con percorsi di carriera interni fino al 30% dei posti disponibili negli organici e del superamento dei tetti predeterminati ai FRD che in questi anni avevano ingessato la contrattazione decentrata e impoverito in modo significativo il salario aziendale. Queste modifiche migliorano il testo e riassegnano alla contrattazione un ruolo importante nei percorsi di carriera e nella valorizzazione del personale.
In particolare, per quanto concerne le progressioni tra le aree, viene confermata a regime l’attivazione di procedure riservate agli interni per la copertura fino al 50% dei posti disponibili.
Inoltre, e questa è la modifica significativa, in occasione del rinnovo dei CCNL 2019/2021, in sede di definizione del nuovo ordinamento professionale, saranno predisposte apposite tabelle di equiparazione tra le vecchie e le nuove aree, che potranno prevedere il reinquadramento del personale con almeno 5 anni di esperienza professionale, in deroga al possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno.
Questa norma permetterà di dare finalmente una concreta risposta a chi in questi anni, inquadrato nelle attuali prima e seconda area, ha svolto funzioni ascrivibili alle aree superiori e che, per effetto del blocco dei passaggi tra le aree, e dei vincoli sul possesso del titolo di studio, non ha potuto vedersi riconosciuto il giusto inquadramento professionale, così come l’individuazione delle modalità di superamento dei tetti al FRD dovrà permettere, con l’utilizzo di nuove risorse aggiuntive, la ripresa e il rafforzamento delle progressioni economiche all’interno delle Aree che dovranno essere sempre più inclusive e generalizzate.
Le suddette modifiche normative da noi richieste, permettono da subito di accelerare nella definizione del nuovo ordinamento professionale, che è una delle parti più significative ed importante dei rinnovi contrattuali.
Mancano purtroppo ancora all’appello quelle norme da noi auspicate che servono per rimettere all’ambito contrattuale ulteriori materie decisive come quelle dell’organizzazione del lavoro e del sistema di partecipazione, che superino le discriminazioni in materia di diritto alle cure con l’inaccettabile tassa sulla salute.
Alla ripresa delle trattative in Aran, prevista per i primi di settembre, contiamo di accelerare e definire il nuovo ordinamento professionale, mentre è del tutto evidente che restano aperte altre parti importanti che necessitano di ulteriori concrete risposte da parte del Governo, in particolare sulle risorse economiche aggiuntive disponibili e sull’eliminazione della tassa sulla salute.
Un passo avanti è stato fatto. Altri ne restano da fare. Ma la forza delle idee, la caparbietà che ci contraddistingue, e la tecnicalità delle nostre proposte, ci fanno essere fiduciosi sul percorso che resta da compiere.
LA SEGRETERIA GENERALE